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Definizione e brevi cenni di storia della psicologia – P. Gray “PSICOLOGIA” (2^ ed. it.)

L’uomo, in quanto appartenente all’umanità, è l’unica creatura che riesce a riflettere su sé stessa: l’uomo pensa, sente, sogna e agisce ma, diversamente da tutti gli altri animali, si domanda anche perchè e come sia possiabile fare tutto ciò. Poco più di un secolo fa, la riflessione dell’essere umano su sé stesso ha assunto anche un carattere scientifico: da questa riflessione è nata la scienza che chiamiamo Psicologia, ossia la scienza che studia il comportamento (l’insieme delle azioni osservabili compiute da una persona o da un animale) e la mente (l’insieme di sensazioni, percezioni, ricordi, pensieri, sogni, motivazioni, emozioni e tutte le altre esperienze soggettive che caratterizza un individuo). In quanto scienza, la psicologia cerca di dare risposta ai quesiti che ha individuato attraverso la raccolta sistematica e l’analisi razionale di dati osservabili oggettivamente. 

I tre criteri secondo cui è possibile ampliare la definizione di psicologia sono i seguenti: 1) La psicologia consiste in un insieme di domande; 2) La psicologia consiste in un insieme di teorie e procedure atte a individuare quesiti e a dar loro risposta; 3) La psicologia è un prodotto della storia.

Cenni storici: la psicologia odierna è un corpo composito, un vero amalgama di idee e di approcci derivanti da diverse scuole di pensiero e linee di ricerca, emerse nel corso della sua evoluzione storica. Il terreno favorevole per la nascita della psicologia in quanto scienza fu creato dagli sviluppi filosofici e scientifici dei secoli XVII, XVIII e XIX. Per Cartesio (Renè Descartes, 1596-1650), gran parte del comportamento umano era mediata da eventi fisici (dualismo). Thomas Hobbes (1588-1679) riteneva che tutto il comportamento umano fosse determinato da eventi fisici (materialismo). Gli empiriristi inglesi teorizzarono che la conoscenza e il pensiero umano dipendessero interamente dalle esperienze sensoriali del mondo fisico. Il cambiamento radicale di prospettiva si afferma con le ricerche dei fisiologi del XIX secolo, che studiarono i riflessi e scoprirono la localizzazione delle funzioni mentali in aree specifiche del cervello, e culmina nel pensiero di Charles Darwin (1809-1882), secondo il quale gli esseri umani, al pari di tutte le altre forme di vita, fanno parte del mondo naturale e si sono evoluti attraverso un processo di selezione nataurale. I prodromi del cognitivismo nell’opera di W. Wundt, lo strutturalismo di E. Titchener, il funzionalismo di W. James e la psicologia della Gestalt sono stati gli approcci iniziali più importanti nello studio sperimentale della mente. Il comportamentismo di J. B. Watson e di B. F. Skinner, la scuola europea dell’etologia e la psicologia fisiologica hanno costituito tre indirizzi molto diversi, ma accomunatidalla prassi di analizzare modelli animali al fine di chiarire i meccanismi e i processi fondamentali del comportamento. La psicoanalisi di S. Freud e la psicologia umanistica di C. Rogers e di A. Maslow sono alcuni dei principali approcci sviluppati nell’intento d’aiutare le persone con problemi psicologici e di capire le differenze tra salute e malattia nel funzionamento umano. Le scuole della psicologia sociale e della psicologia culturale  sono sorte per capire come il comportamento umano sia influenzato dalle altre persone e dalla cultura in cui l’individuo si sviluppa. La moderna psicologia cognitivista si è imposta come uno sfaccettato tentativo di capire gli elementi del pensiero umano e delle relazioni fra pensiero e azione. (…seguirà … nf)